Al Museo Archeologico di Licata si parlerà del teatro antico di Finziade con un convegno e la proiezione del film “U scrusciu du mari”. Previsto un ricordo del Prof. Gioacchino Francesco La Torre
La prossima Domenica 9 Ottobre, presso il chiostro della Badia all’interno del Museo Archeologico di Licata, alle 18 avrà luogo l’evento dal titolo: “Cine parliamo – Finziade ed il suo teatro”, organizzato dal Parco Archeologico Valle dei Templi e dall’Associazione Progresso Licata, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Messina.
In questa suggestiva location verrà proiettato il film “U Scrusciu du mari” scritto e diretto da Salvo D’Addeo, poliedrico artista licatese che ci racconta una storia avvincente che si sviluppa mostrando, come set, le bellezze varie che offre la cittadina marinara.
A seguire il convegno dal titolo: Finziade ed il suo teatro: si parlerà del teatro ellenistico di Licata ancora non rinvenuto e sulle ipotesi circa la sua collocazione. A fare gli onori di casa il direttore del Parco Archeologico Roberto Sciarratta che coadiuvato dalla sapiente conduzione del giornalista Angelo Augusto ospiterà i relatori: Alessio Toscano Raffa, Archeologo C.N.R; Fabrizio Mollo, Professore di archeologia dell’Università di Messina; Maria Concetta Parello, Archeologa del Parco Archeologico; Pietro Meli, ex direttore Parco Archeologico; Francesco Pira, Professore di sociologia dell’Università di Messina.
A conclusione dell’evento il direttore Roberto Sciarratta consegnerà una targa in memoria del Prof. Gioacchino Francesco La Torre che verrà ritirata dalla moglie del Prof. La Torre, la Prof.ssa Armida De Miro.
Si ricorda che l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.
Viviana Giglia, classe 1983, vivo a Licata, sono una educatrice professionale con la passione della scrittura. Ho scritto tre libri, di cui uno autobiografico, “Nata due volte”, e decine di editoriali. Adesso ho intrapreso la strada del giornalismo perché adoro scrivere e leggere in più: attivista per i diritti delle persone con disabilità, come me, con la schiettezza e l’amore per la giustizia e verità. Il mio motto è “barcollo ma non mollo”: la mia penna corre più delle mie gambe e volo in alto.