Un successo la serata ideata da Angelo Spataro, “asse portante” dei Tinturia
È questa l’idea che Angelo Spataro, istrionico batterista e cofounder dei Tinturia, ha realizzato nella sua Raffadali. 17 batteristi, tutti allievi appartenenti alla sua crew TinturiaPlay, hanno eseguito all’unisono brani che vanno da Emma a Mary J. Blige, da John Mayer ai Pinguini Tattici Nucleari, da Fedez a Lenny Kravitz; 17 batterie, che sotto la sua sapiente direzione, hanno fatto tremare la piazza e il numeroso pubblico presente.
Abbiamo chiesto ad Angelo Spataro: cosa ti ha spinto ad organizzare un evento così particolare?
«Sono sempre spinto dalla giusta dose di determinazione, indispensabile per avvicinare i ragazzi alla musica. L’obiettivo finale è quello di creare aggregazione alimentando i rapporti umani e trasmettendo vibrazioni positive, dando la possibilità a tutti di scoprire un mondo fatto di rispetto, amicizia e tanto altro».
Pensi di riproporre l’iniziativa?
«Conto di ripetere eventi simili, anche di portata più ampia, su tutto il territorio siciliano, con il concreto supporto delle istituzioni. Credo fortemente che solo in un clima di cooperazione si possano raggiungere risultati tangibili a favore della collettività.
A tal proposito ringrazio il sindaco Silvio Cuffaro, l’amministrazione comunale, il presidente della Biblioteca comunale Giuseppe Ferro e tutto il suo staff i quali hanno dato il supporto necessario alla riuscita dell’evento».
Un consiglio che ti senti di dare ai genitori?
«Ai genitori consiglio sempre di incoraggiare e alimentare la scoperta della musica e delle arti in generale, perché questo farà dei nostri figli persone migliori pronti ad avere una posizione più sensibile e attenta verso la società che si evolve».
Grazie Angelo, in fondo che cos’è la musica se non una metafora della vita?
Sono un musicista, imprenditore nel settore turistico e un rugbysta. Scrivo e produco canzoni per me e per conto di altri artisti. Ho scritto e diretto un film dal titolo “U Scrusciu du Mari” per il quale ho curato anche le musiche. Il rugby e la musica sono le due metafore della vita nelle quali mi riconosco maggiormente. Scrivo perché adoro il confronto e mi arricchisce leggere i commenti ai miei articoli.