FABBRICATEATRO PRESENTA “I SICILIANI: SICILIANO/ITALIANO”

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L’interattiva lezione – spettacolo a cura della Compagnia Fabbricateatro debutterà a Catania il 12 dicembre presso la Sala Di Martino in Via Caronda, 82 alle ore 17:30, 13 e 14 dicembre in scena presso due istituti comprensivi catanesi

Si accendono nuovamente le luci della ribalta per la Compagnia catanese Fabbricateatro che andrà in scena con lo spettacolo dal titolo “I Siciliani: Siciliano/Italiano” lunedì 12 dicembre a Catania presso la Sala Di Martino sita in Via Caronda, 82 alle ore 17:30 per poi replicare martedì 13 dicembre presso il Polo delle Arti c/o Istituto Comprensivo Fontanarossa – Plesso Nuova Masseria Moncada, Viale Moncada, 15 – alle ore 11:00 ed infine mercoledì 14 dicembre presso l’Istituto Comprensivo Angelo Musco – Via G. da Verrazzano, 101 – alle ore 11:00. Per poter assistere alla prima di lunedì 12 dicembre basterà prenotarsi componendo il numero 347 3637379, l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

L’Associazione Culturale metterà in scena una sintesi della storia linguistica dell’Italia unita, paese che per tanti secoli fu caratterizzato da forti particolarismi regionali in cui l’italiano era una lingua “artificiale” mentre i dialetti erano il mezzo corrente di comunicazione. Con il passare del tempo il processo di unificazione rischiava di sopprimere la vitalità delle culture locali – espresse dai dialetti – tanto che molti letterati italiani ne avevano preso coscienza e ne volevano dare testimonianza nella loro scrittura. Tra questi annoveriamo Giovanni Verga che con la tecnica narrativa dell’impersonalità e con un originale impianto stilistico riuscì a fare trasparire il dialetto sotto la copertura dell’italiano letterario. D’altra parte Nino Martoglio – trent’anni più giovane di Verga – non ebbe remore a scrivere in dialetto ben consapevole che grazie alle sua sofisticata tecnica teatrale sarebbe stato in grado di far superare le barriere linguistiche anche ad un pubblico non siciliano.

Il regista Elio Gimbo ha spiegato: «L’attività del linguaggio parlato è caratterizzato da commistioni fra lingue sovrastrutturali e lingue madri, ad esempio oggi ci troviamo a fare i conti fra l’italiano e l’inglese. In questo spettacolo struttureremo un percorso breve a partire dalla commistione tra siciliano ed italiano negli ultimi cento anni. A supporto della rappresentazione verranno proiettati dei filmati – a cura di Bernardo Perrone – che renderanno la visione dello spettacolo interattiva. Il professore – interpretato daDaniele Scalia – manderà avanti il discorso del contesto storico con l’ausilio di una presentazione PowerPoint mentre l’attrice – Sabrina Tellico – interpreterà due pezzi teatrali: una sintesi di uno dei capitoli significativi tratto da “I Malavoglia” di Giovanni Verga e “A Tistimunianza” una delle poesie contenute nella “Centona” di Nino Martoglio. Spiegheremo quindi come Verga abbia fatto parlare i siciliani in toscano a differenza di Martoglio che trascrisse fedelmente il dialetto siculo dei suoi conterranei. L’allestimento scenico sarà minimale, ci serviremo di un proiettore, di giochi di luce e fonica – per opera del tecnico del suono Simone Raimondo».

In chiosa l’autore e direttore amministrativo, nonché interprete, il professore Daniele Scalia ha aggiunto: «Il nostro spettacolo è come se fosse una lezione. I temi che affronteremo sono l’unità d’Italia e le diversità locali intese come culturali, economiche e linguistiche. L’aspetto linguistico è quello su cui ci soffermeremo dato che in quegli anni l’italiano era una lingua così artificiale da mettere in difficoltà persino i Re di Savoia, le alte caste e la gente colta in quanto preferivano comunicare in dialetto all’interno delle proprie mura domestiche. Nonostante l’unità d’Italia alimenterà il desiderio linguistico unitario gli scrittori di periferia non desistono dal far conoscere il proprio dialetto».

Lo spettacolo è stato realizzato con il contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali, il Comune di Catania, Palcoscenico Catania (bellezza senza confini) ed il Polo delle Arti Istituto Comprensivo Fontanarossa.