Uscito “Music for Strings” dell’ensemble diretto da Domenico Famà, domani in concerto a Ragusa Ibla
L’Orchestra Orfeo è un vero “dream team”. Poniamo questo punto fermo affinché si sia consapevoli che, quello fondato e diretto dal M° Domenico Famà, non è il solito ensemble musicale in cui sovente ci si imbatte.
Abbiamo conosciuto il Maestro Famà, chitarrista, compositore e direttore d’orchestra, e vari membri dell’Orchestra, vale a dire il direttivo dell’associazione che sta giuridicamente alla base di questa formazione, in occasione di un incontro con la stampa tenutosi lo scorso mese di settembre nella suggestiva location di Villa Fortuna ad Acitrezza, dove da poco si era peraltro tenuta l’emozionante mostra “Un anno con l’Etna” di Maria Sapuppo.
In quella occasione Famà e i suoi colleghi hanno ripercorso la storia dell’Orchestra, uno dei “frutti” della pandemia, in un mondo repentinamente trovatosi a fronteggiare qualcosa di apparentemente inedito si è trovato con tempi e routine stravolte, portando ad idee sino ad allora inimmaginabili eppure geniali.
Ma niente dirette in streaming, niente split screen con gli inevitabili problemi di sincronismo: quelli, seppur apprezzabili, non sono stati una novità, bensì una necessità, un “modo” di proseguire.
L’Orchestra Orfeo è una autentica novità: nasce con l’intento di mettere insieme giovani eccellenze nel campo della musica d’arte (definizione, questa, che sposiamo appieno nel “rompere” l’insensata cesura tra “musica classica” e “musica contemporanea”). Una intera generazione di musicisti siciliani di altissimo profilo, formatisi nelle migliori “piazze” europee del settore, nei più prestigiosi conservatori continentali, si è ritrovata in Sicilia e si è detta: «proviamoci».
Ma è un “proviamoci” non solo per tentare, bensì per riuscire, con serietà, entusiasmo, piglio, con enorme dedizione, professionalità, attenzione per il pubblico quelli di Famà e soci. Nell’incontro con la stampa, partecipato in maniera corale da tutti i membri presenti in una “squadra” coesa e coerente, è emerso l’intento di stabilire con il pubblico un rapporto franco e sincero, basato sui “fili” che i linguaggi musicali rappresentano in una osmosi irrinunciabile.
Uno spirito di condivisione e di servizio, caratterizzato da un approccio estremamente serio e professionale, tipico delle culture anglosassoni e mitteleuropee (grazie alla riforma protestante, sottolineerebbe Max Weber).
Ed infatti l’Orchestra Orfeo, che negli ultimi giorni è stata ospitata nei locali della Biblioteca Navarria Crifò di Catania per alcune prove, fa dell’attenzione ai dettagli la propria cifra “stilistica”, portando in Sicilia un metodo ed un repertorio praticamente inediti.
Un “dream team”, dicevamo. Consapevole dei propri mezzi ma molto lontano da autoreferenziali. Talento ed intenti chiari: fare della Sicilia il fulcro di un nuovo movimento musicale, riportando questa isola al centro.
E nel mare magnum delle formazioni, più o meno piccole, dal repertorio ciclostilato e proposto non senza approssimazioni ad un pubblico anestetizzato, ormai con prudenza, per non dire diffidenza ci accostiamo all’ambiente musiciale siciliano, di ogni genere.
Ma conoscere l’Orchestra Orfeo nelle persone di Domenico Famà e dei suoi colleghi è stato liberatorio: si conferma l’esistenza di una Sicilia altra, di una Sicilia giovane, di una Sicilia volitiva.
Di una Sicilia che studia, che si prepara, che punta a migliorarsi. Questo non poteva non portare a reazioni negative da parte di quei “conglomerati” di potere e posizioni acquisite: una “guerra” che i nostri non temono, forti della propria preparazione e dei propri intenti, di interesse pubblico e collettivo.
In tal senso, emblematica è stata l’affermazione dello stesso Famà durante l’incontro: «la musica, l’arte, devono essere un investimento pubblico, a fondo perduto: il potere sia al servizio della musica, e della collettività. Non viceversa». Sia un investimento in crescita, ed un antidoto all’abbrutimento e all’asservimento, aggiungiamo noi.
Perfezionismo, sottolineavamo, e non fine a se stesso: l’Orchestra Orfeo ha registrato con meticolosa attenzione a gennaio e febbraio di quest’anno quello che oggi è un album fortemente voluto dalla prestigiosa etichetta nederlandese Brilliant Classics: Music for Strings – Works By Tchaikovsky/Arensky/Elgar/Fuchs è un percorso nella musica continentale tardoromantica e contemporanea proponendo composizioni poco eseguite dalle nostre parti, e in alcuni casi anche di rara pregressa registrazione, opera di Pëtr Il’ič Tchaikosvky, Anton Arensky, Edward Elgar, Robert Fuchs.
Questa la formazione che ha preso parte alla registrazione dell’album:
Primi Violini
Dario Militano * · Antonio Ambra · Ricardo Urbina · Simone Molino · Francesca Gugliotta
Secondi Violini
Ilaria Bonanno * · Kazuyo Ikeda · Alessio Correnti · Bruna Patanè
Viole
Salvatore Randazzo * · Clelia Lavenia · Alexandra Butnaru · Fabio Distefano
Violoncelli
Giulio Nicolosi * (solista in Tchaikovsky) · Sunah Choi · Francesco Musumeci
Contrabbassi
Carmelo La Manna * · Stefano Gerbino
(* prime parti)
Già disponibile sulle principali piattaforme streaming ed acquistabile anche su Amazon all’indirizzo https://amzn.to/3EHrPIh, “Music for strings” è certamente un “must have” tanto per i cultori della musica d’arte, quanto per coloro che desiderano approcciarvicisi partendo da un’opera di pregevole fattura e dedicata al patrimonio più prezioso per un artista: il pubblico.
E proprio il pubblico avrà la possibilità di assistere ad una esibizione dell’Orchestra Orfeo domani, sabato 15 ottobre 2022, alle 20.30 nella Sala Falcone Borsellino di Ragusa Ibla, con biglietto d’ingresso a €3. Oltre a musicisti che hanno preso parte alla realizzazione di “Music for Strings”, il concerto sarà arricchito dalla partecipazione della soprano Giulia Mazzara, che dell’Orchestra Orfeo cura la comunicazione ed il management. Organizzato dall A.C. Luogocomune – Laboratorio di Idee per la Città, il concerto si inserisce nel Festival Echi in Grotta 2022.
Il programma si aprirà con due arie per soprano e orchestra di Gabriel Fauré (voce solista Giulia Mazzara e trascrizione di Domenico Famà) e si proseguirà con la Simple Symphony di Benjamin Britten, l’Elegia per archi di Edward Elgar e la Serenata n. 3 in mi minore di Robert Fuchs.
Una preziosa occasione per ascoltare, o riascoltare per quanti hanno assistito alle esibizioni dell’estate appena trascorsa, un ensenble già molto richiesto, e che è in breve tempo divenuto orchestra in residence di autorevoli rassegne.
Sentiremo molto, e bene, parlare di questi giovani, e possa il loro impegno essere seme che cade nella «buona terra», terra di Sicilia.
R.H.C.
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