Sala gremita per scoprire il libro di Domenico Russello
La sala grande del Museo Archeologico di Licata ha fatto da contenitore per la presentazione di una raccolta di 7 racconti che hanno come filo conduttore il mare.
Diversi i temi dei racconti che spaziano dalla migrazione al rapporto di una volta tra nipoti e nonni, al racconto della città di Gela, città dove l’autore vive e lavora come giornalista.
I relatori, guidati nella narrazione da Salvo D’Addeo, hanno stimolato con i loro contributi una conversazione che ha appassionato il numeroso pubblico presente. L’analisi del prof. Francesco Pira ha focalizzato l’attenzione sull’aspetto spirituale che lega tra loro i racconti, una spiritualità che parte dal mare e arriva al cielo. Ha fornito ai presenti la sua idea di “mare” ai giorni nostri trasformatosi da risorsa e ricchezza a portatore di problemi, essendo divenuto un mare di morte per le migliaia di migranti che lo sfidano alla ricerca di una vita degna di essere vissuta.
La prof. Merelinda Staita ha invece fatto una vera e propria analisi del testo mettendo a nudo tutto ciò che l’autore ha utilizzato nella stesura del testo.
L’autore Domenico Russello ci ha svelato di non aver mai riletto il libro da quando è pronto e che l’impronta più forte al testo è stata data dal fatto che è stato scritto nel periodo della pandemia. Questo ha permesso all’autore di mettere su carta il risultato di una forte introspezione, senza alcun filtro aggiunto, cosa che solo in un periodo di profondo isolamento come quello del lockdown è stato possibile attuare. Probabilmente, ha concluso Russello, se lo avessi scritto in un periodo diverso il risultato non sarebbe stato questo.
Continua la scelta vincente del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di portare la cultura e l’arte all’interno di un luogo come il Museo preposto a raccontare la storia di un territorio.
Nelle nostre interviste abbiamo sentito l’autore Domenico Russello e il sociologo Francesco Pira, docente dell’Università di Messina.
Viviana Giglia, classe 1983, vivo a Licata, sono una educatrice professionale con la passione della scrittura. Ho scritto tre libri, di cui uno autobiografico, “Nata due volte”, e decine di editoriali. Adesso ho intrapreso la strada del giornalismo perché adoro scrivere e leggere in più: attivista per i diritti delle persone con disabilità, come me, con la schiettezza e l’amore per la giustizia e verità. Il mio motto è “barcollo ma non mollo”: la mia penna corre più delle mie gambe e volo in alto.