ROCCASCINA MUSIC FEST: LA MUSICA IN TUTTE LE SUE NOTE

20220916 DSC3975 scaled

Gli artisti emergenti e la label che li produce sul palco di palazzo Platamone lo scorso 15 settembre

photo 2022 09 13 15 05 46

Lo scorso 15 settembre, nel pieno della settimana dedicata a Vincenzo Bellini, storico compositore catanese, al Palazzo Platamone di Catania si è svolto il festival musicale in occasione del quale la Roccascina, la casa discografica fondata e diretta da Marco di Dio e Cristina Russo, ha esibito e fatto esibire i propri artisti: Vivo, T. K., Libero, Cristina Russo e Neo soul Combo, e i Club Rivera. Lo spettacolo è stato condotto dai ragazzi di Vukset, il programma radiofonico inserito all’interno di Radio Amore Dance, con cui promuove esclusivamente artisti siciliani; ogni domenica, è possibile ascoltare anche all’estero tramite un canale britannico all’interno di XRP radio live, con una piena sessione di sicilian music.

Chi è Roccascina e chi sono gli artisti che produce? Soprattutto: come è possibile approcciarli? Ho voluto parlare con ognuno di loro per carpire i loro segreti e come fare per entrare nel loro mondo.

roccascina

Club Rivera: Francesco Arena (vocalist e chitarra), Mario Nasello (basso), Antonio Calandra (batteria). Creano musica prendendo spunto dalla black music e la uniscono alla musica electro-soul e house con un pizzico di influenze urban jazz: il risultato è un brillante trio nato appena due anni fa che sta già ponendo le basi per il primo album completo di tour, entrambi prospettati entro la fine dell’anno. Sono giovani, molto, e nonostante provengano da universi di vita diversi, affermano con sicurezza che grazie alla casa discografica Roccascina stanno forgiando quella che sarà la loro forma musicale che più li identifica come persone e musicisti.

Cristina Russo e i Neo soul Combo: lei, una magnetica voce black che rimanda al white, blue-eyed soul con tracce di reggae ed elettropop; quel che si potrebbe riassumere con l’espressione “urban fusion”. Il concetto del tour “Resto al Sud”, messo in piedi da quando sono nati, dichiara Cristina, è forte, identitario: non è facile portare avanti le proprie idee, le proprie passioni nel versante Sud del Paese e, continua, suonando dando tutto quello che hanno da offrire per combattere questa realtà… Suonano con forza, suonano con energia per attrarre gli ascoltatori e coinvolgerli fino a farli addirittura identificare nelle proprie canzoni.

Libero: Sicilian sound unito al rock. Il concetto portante della sua identità musicale lo porta a unire le proprie radici siciliane (nasce in provincia di Agrigento) alla musica etnica e all’elettropop sia in dialetto che in italiano. Nonostante la giovane età (28 anni), vive l’ambente musicale da 15 anni ormai. Della sua nuova casa discografica, dice: «Marco è l’unica persona che prende le mie idee e le fa ancora più mie».

  • DSC0943
  • DSC1449
  • DSC2525
  • DSC2671
  • DSC2709
  • DSC3236
  • DSC3355
  • DSC3616
  • DSC3975
  • DSC4025
  • DSC4198
  • 20220916 DSC1126
  • 20220916 DSC2683
  • 20220916 DSC3616
  • 20220916 DSC3852

Marco di Dio, titolare, insieme a Cristina Russo, protagonista della serata, ci racconta che Roccascina è nata nel 2006 nell’entroterra siciliano dall’esigenza di creare artisti locali indipendenti, ognuno di essi pieno della propria forza identitaria e musicale. Gli artisti non sono solo quelli elencati in locandina: prima di trasferirsi nel capoluogo etneo, già coprivano Palermo, Caltanissetta, Agrigento e producevano anche artisti e formazioni musicali del Nord Italia. «Senza arroganza, mi considero il sarto del musicista: quando mi si porta il materiale, io sono capace di ritagliarglielo addosso nella misura più consona alle sue esigenze. Abbiamo riunito artisti così diversi, caleidoscopici e pieni di bei progetti con l’ideale di combattere quel meccanismo corrotto, oserei dire addirittura mafioso, che regna da queste parti per cui risulta difficile realizzare i propri progetti se non si è disposti al clientelismo, allo scambio di favori o ai compromessi a cui un po’ tutti, per amore di voler proseguire, prima o poi abbiamo dovuto abbassarci. Quindi promuoviamo noi stessi e i nostri artisti per non dipendere dal Nord, dall’Estero o da chissà chi o cos’altro; li promuoviamo per dare loro l’occasione di splendere qua, a partire dalla loro terra senza andare via e lasciarla ancora più spoglia. Come un po’ ogni altro settore culturale, anche la musica si crea più per passione disinteressata che per ambizioni economiche: io stesso, che ho cominciato a suonare all’età di due anni, crescendo ho commesso l’errore di credere nel posto di lavoro sicuro e diventai ottico, ma dopo un po’ di tempo, nonostante il bel gruzzoletto che ero stato in grado di mettermi da parte, mi accorsi non era quello che volevo e ho dovuto mollare per tornare al mio primo amore. E dato che sono già stato in grado di dimostrare che con volere e costanza si può ottenere di tutto, saprò ancora una volta apportare frutti a questi artisti che stanno credendo in me. Come fa un musicista ad attrarmi? Sono una persona estremamente empatica: mi fido tanto del mio sesto senso e se mi piaci e mi piace la tua musica, è fatta».

Mamu & Co., all’anagrafe Marcello Musumeci (autore, voce, chitarra), nasce come bassista nel 1994 e ora è accompagnato da Maurizio Pizzuto (batteria) e Tommaso Noce (basso). La loro musica è il risultato di esperienze di ascolto giovanili tradotto in un misticismo composto da musica grunge, pop, rock e funky alla ricerca di un sound unico, identitario. Pare che le canzoni non cerchino una direttrice: semplicemente, accadono perché sono lì che aspettano di uscire senza un perché… Evidentemente, era il momento che venissero allo scoperto. Anche loro stanno lavorando alla produzione del loro primo album insieme a Marco e Cristina e all’elaborazione del primo tour che non interesserà solo la Sicilia ma coprirà tutto il Sud Italia.

VIVO, un trio di musicisti (Giuseppe Musmeci: voce, tastiere; Ernesto Randone alle tastiere, synth e batteria elettronica e Nicolas Carpinato alla batteria), sono accompagnati da una bellissima e bravissima ballerina nonché maestra di pole dance, Alice Anastasi che, sentitasi richiamare dalle note della musica coinvolgente di VIVO, ha deciso di sposarne la causa: «È come se chiamasse la mia anima all’appello: non posso fare altro che rispondere». La band si è formata nel 2019, poco prima della pandemia. Da allora, affascina il proprio pubblico con un ensemble di musica rock, pop, rap, reggae, elettronica e tanto, tanto altro. Come molti, ognuno di loro attinge dalle proprie esperienze musicali e dai propri gusti, sicuri che non sia l’identificazione in un solo genere a trasmettere il messaggio, ma desiderano che sia chi ascolta a identificarsi con il proprio pezzo favorito. Anche per questo motivo hanno deciso di aggiungere piacevolissimi elementi di scenografia all’interno delle loro esibizioni (oltre agli spezzoni di ballo regalati dalla bravissima Alice, i ragazzi mimano i propri pezzi con veri e propri oggetti di scena), oltre che per farsi ulteriormente conoscere e apprezzare dalla propria platea, soprattutto da chi li vede per la prima volta.

Nicolas, il batterista, da qualche mese divenuto padre di uno splendido bambino, conclude: «Voglio aggiungere un augurio a tutti: che questa sia la prima di tante esperienze di crescita e di giustizia sia per noi che per tutti gli altri: chi suona sa che esibirsi nei pub è totalmente diverso dal suonare su un palco, e all’interno di un palazzo di prestigio come il Platamone. E colgo l’occasione anche per ringraziare gli organizzatori, che sono riusciti a creare uno spiraglio di visibilità per chi ha, come noi, la musica come obiettivo ma fino a ora, magari ha visto Sanremo giovani come unica possibilità per emergere».